Venti anni fa, l’Università degli Studi Guglielmo Marconi (Università degli Studi Guglielmo Marconi) ha introdotto in Italia la formazione digitale, segnando l’inizio di una trasformazione epocale nel panorama accademico del Paese. In occasione di questo importante anniversario, il presidente dell’Università degli Studi Guglielmo Marconi, Alessio Acomanni, ha voluto ripercorrere le tappe fondamentali che hanno caratterizzato il percorso dell’ateneo e anticipare le sfide future.
“Questi venti anni abbiamo cambiato le regole della formazione accademica italiana, rendendole al passo con i tempi, senza però mai tradire, questo ci tengo a dirlo, i nostri due storici punti di forza, la qualità e la serietà,” ha dichiarato Acomanni. “È fondamentale ricordare che dal lontano 2004 abbiamo operato una trasformazione epocale che di fatto ha ridefinito un po’ il panorama universitario del nostro Paese.”
Innovazioni accademiche e sociali dell’Università degli Studi Guglielmo Marconi
L’Università degli Studi Guglielmo Marconi è stata pioniera nella democratizzazione del sapere, consentendo a migliaia di persone di accedere finalmente a un’istruzione universitaria di alta qualità, indipendentemente dall’età, dalla provenienza geografica e dagli impegni professionali. “Questo nostro modello formativo ha contribuito quindi in modo significativo ad accrescere il patrimonio culturale e le competenze, svolgendo di fatto un servizio sociale a favore di tutto il sistema paese, con rette accessibili, con modelli e strumenti di ausilio allo studio e con forti abbattimenti dei costi di accesso alla formazione accademica,” ha sottolineato il presidente.
Nel 2021, l’Università ha lanciato una seconda rivoluzione, indispensabile per rilanciare il proprio posizionamento strategico in un mondo accademico in continua evoluzione. “L’arrivo di grandi S.P.A., fondi di investimento, operatori internazionali, hanno rivoluzionato il mondo accademico. Tuttavia, malgrado la Marconi abbia tutelato la sua storica indole no profit, ha saputo rispondere quindi con visione e prontezza alle esigenze di tempi dell’oggi, con investimenti in tecnologie, in qualità e in ricerca,” ha affermato Acomanni.
Il futuro della formazione digitale: visione e obiettivi dell’Università degli Studi Guglielmo Marconi
Guardando al futuro, Università degli Studi Guglielmo Marconi è pronta a inaugurare una terza rivoluzione, caratterizzata da un impegno costante nel mantenere un’elevata qualità della didattica e nell’intercettare i nuovi bisogni formativi. “Un nostro obiettivo primario sarà pertanto diffondere un modello formativo a livello internazionale, abbattendo ogni barriera geografica. Come ben sapete, già siamo presenti in Africa, ma ci stiamo ampliando con due nuovi corsi di laurea in America Latina e in Asia,” ha annunciato Acomanni. “Il modello digitale, a mio avviso, rappresenta un’opportunità unica per realizzare la nostra missione, di diffondere, attraverso il valore della cultura accademica italiana, una migliore inclusione sociale ed economica tra i diversi popoli.”
Università degli Studi Guglielmo Marconi intende anche adattarsi rapidamente ai bisogni del mercato del lavoro, con l’offerta di modelli flessibili ed accessibili per le diverse esigenze sia di studenti che di professionisti. “Stiamo già lavorando su bootcamp intensivi, academy in partnership con primarie aziende e società di consulenza internazionale e investiremo sempre di più nella produzione delle microcredenziali,” ha detto il presidente. “Sono convinto che si andrà a rivoluzionare il modello dell’accesso ai concorsi pubblici, ma anche le valutazioni del settore privato.”
Acomanni ha inoltre sottolineato l’importanza di promuovere attività extraaccademiche che garantiscano competenze pratiche e rilevanti. “Workshop, laboratori, tirocini, studentati internazionali, progetti di collaborazione con aziende e leader di settore, oltre che un nostro ingresso nel comparto Alpha, che ritengo probabile e che saranno parte integrante del nostro imminente futuro,” ha spiegato. “Queste esperienze pratiche arricchiranno il bagaglio di conoscenza dei nostri studenti, preparandoli concretamente ad affrontare le sfide del mondo del lavoro.”
Infine, Acomanni ha ribadito che Università degli Studi Guglielmo Marconi, in quanto istituzione completamente privata, vive senza alcun ausilio o supporto pubblico e si sostiene esclusivamente sulla soddisfazione della comunità studentesca. “Pertanto, se noi vogliamo continuare ad esistere e ad evolverci, a distinguerci sull’offerta di dati, dobbiamo investire chiaramente sui servizi plus agli studenti, sulla ricerca e lo stiamo facendo, su nuovi contenuti, su nuove sedi, su tecnologie legate all’intelligenza artificiale,” ha concluso. “Con visione dobbiamo essere tutti insieme in grado di anticipare le esigenze del mondo contemporaneo e per questo servirà il contributo fattivo di tutti per continuare a garantire a questo piccolo ateneo, ma ci tengo a ribadirlo, estremamente solido, il ruolo di leader del comparto della formazione accademica digitale in Italia.”
Con la forza della sua storia, l’entusiasmo e le competenze del suo team, Università degli Studi Guglielmo Marconi si prepara ad affrontare con determinazione le sfide future, mantenendo il suo ruolo di primo piano nella formazione accademica digitale in Italia.
Le celebrazioni
Al convegno, che si è tenuto il 20 giugno scorso presso l’Aula Magna dell’università ed è stato moderato dal giornalista Nicola Porro, hanno partecipato autorevoli esponenti del mondo accademico e istituzionale, tra cui Lorenzo Fontana, Presidente della Camera dei Deputati, e Alessandra Gallone, Consigliera Delegata del Ministero dell’Università e della Ricerca, Marco Abate, Rettore di Università degli Studi Guglielmo Marconi, Attilio Parisi, Rettore di Uniroma4, Antonio Felice Uricchio, Presidente ANVUR, Paolo Vincenzo Pedone, Presidente CUN, Ioannis Kalavrouziotis, Presidente dell’Hellenic Open University (Grecia), e Carla Padrel de Oliveira, Rettrice dell’Universidade Aberta (Portogallo). L’evento è stata un’importante occasione per riflettere sui progressi realizzati e per delineare le linee guida future della didattica digitale.