Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaCon un post su Instagram il fondatore dei Cinque Stelle Beppe Grillo lancia un aut aut a Giuseppe Conte: «Ormai è chiaro come il sole: a ottobre vi troverete davanti a un bivio, costretti a scegliere tra due visioni opposte di cosa debba essere il Movimento 5 Stelle – si legge nel post – . La prima è di una politica che nasce dal basso, e non da politici di professione, la seconda è quella di Giuseppe Conte».Il pericolo? «Ogni rappresentante tende inevitabilmente a mettere se stesso al centro» «Il MoVimento, come sapete, è nato dall’idea che Gianroberto ed io abbiamo avuto di creare una forza politica diversa, un’alternativa ai partiti tradizionali, ormai incrostati da decenni di politici zombie, più attenti ai propri interessi che a quelli dei cittadini che dovrebbero rappresentare. Sapevamo fin dall’inizio – sottolinea Grillo – che il pericolo di cadere nello stesso tranello incombe su ogni forza politica, perché ogni rappresentante tende inevitabilmente a mettere se stesso al centro, sacrificando l’interesse collettivo. È una storia vecchia quanto il mondo: da secoli le comunità si ingegnano per trovare regole che possano arginare questa deriva.Loading…«Non esistono regole perfette»Non esistono regole perfette – continua Grillo -, ma è evidente che i conflitti d’interesse si acuiscono quando i rappresentanti si chiudono nei loro privilegi e si rifiutano di lasciare lo spazio agli altri. È un comportamento dettato dal naturale egoismo umano, radicato e difficile da sradicare. Proprio per questo, Gianroberto ed io abbiamo capito che, per creare un modello diverso dai partiti tradizionali, dovevamo stabilire alcune regole fondamentali, inviolabili».M5s, Grillo: “Alla manifestazione del 17? Non so rispondere”«I principi fondativi non sono negoziabili»«Per questo – continua il fondatore dei Cinque Stelle -, quando parliamo di principi fondativi stiamo parlando di principi non negoziabili, principi che se vengono scardinati fanno crollare le fondamenta di una casa che mattone dopo mattone abbiamo costruito insieme a voi in tutti questi anni. Ad oggi non mi sembra si stia compiendo un’opera di rinnovamento, ma un’opera di abbattimento, per costruire qualcosa di totalmente nuovo, che nulla ha a che spartire con il MoVimento 5 Stelle. Il 20 Agosto pubblicavo sul mio blog un post dal titolo “Il nostro DNA” in cui chiedevo la salvaguardia del simbolo, del nome e della regola del secondo mandato, principi fondanti del MoVimento 5 Stelle», conclude Grillo.M5S, Movimento: «Poteri Grillo privi di efficacia giuridica, assemblea sovrana»A stretto giro è giunta la replica di Alfonso Colucci, che riveste il ruolo di Organo di controllo del Movimento con il compito di vigilare sul rispetto della legge, del presente Statuto, dei Regolamenti e delle deliberazioni degli organi associativi. «Il potere di interpretazione autentica delle norme dello Statuto del Movimento 5 Stelle, rivendicato dal garante Beppe Grillo in un post pubblicato oggi, dà luogo a una mera raccomandazione: si tratta di moral suasion ed è priva di qualunque efficacia giuridica», sottolinea. «Se diamo un’interpetazione differente dei suoi poteri sarebbe contraria al diritto positivo, perché configurerebbe un potere padronale e di natura feudale, che contrasta con un principio fondamentale: l’assemble è sovrana, come in ogni associazione», aggiunge Colucci, secondo il quale «anche il secondo potere di custode dei valori si risolve tecnicamente nella sola possibilità di chiedere la ripetizione del voto degli iscritti». Insomma, Grillo non può stoppare le votazioni degli iscritti né contestarne l’esito: «Assolutamente no, l’assemblea è sovrana, e tutte queste disposizioni riguardanti i poteri del Garante sono modificabili dall’assemblea stessa», continua il deputato M5S. Anche nell’interlocuzione con la commissione di vigilanza sugli statuti dei partiti, quest’ultima «ha espressamente detto che le eventuali decisioni del garante non hanno efficacia alcuna nei confronti del giudice, in ossequio al principio di democraticità», conclude Colucci, che dedica un ultima stoccata a Grillo: «La sua contraddizione sta nel fatto che da un lato dice di combattere le oligarchie e dall’altro dice che l’assemblea non può deliberare. Questa è oligarchia, contrario alla democraticità».
Al via le audizioni sulla manovra, Giorgetti vola in Ue
Giornate di fuoco attendono Giancarlo Giorgetti, nella settimana in cui si avvia l'iter parlamentare della manovra, la terza del...
Leggi tutto