(di Alessandra Baldini)
Ben Affleck e JLo non si parlano più
da settimane, ma sul lavoro è business as usual: gli studi
Amazon hanno pubblicato le prime foto di Unstoppable, il dramma
del wrestling basato sulla vera storia di Anthony Robles in cui
Jennifer Lopez recita accanto a Jharrel Jerome di Moonlight.
Il film, prodotto da Ben Affleck e Matt Damon, dovrebbe
debuttare al prossimo festival di Toronto e poi in una serie di
sale a dicembre negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. Artists
Equity, lo studio che Affleck e Damon, amici per la pelle dai
tempi delle scuole, hanno creato nel 2022, ha consentito anche
il debutto alla regia di William Goldenberg, montatore Premio
Oscar per Argo (per cui Ben ha vinto una statuetta come
produttore), con all’attivo svariate nomination per The
Imitation Game, Zero Dark Thirty, Seabiscuit – Un mito senza
tempo e Insider – Dietro la verità.
Figurano nel cast anche Bobby Cannavale, Michael Peña e Don
Cheadle. Lo stesso Robles, che è anche produttore del film,
appare in alcune scene e nei crediti come ‘Anthony Robles
Double’, impegnato in complesse mosse di wrestling e acrobazie.
Jharrel Jerome si è allenato per mesi lavorando a stretto
contatto con Anthony per acquisire la fisicità e la
determinazione necessarie per il ruolo dell’atleta che, contro
ogni previsione, è riuscito a diventare un campione americano di
wrestling.
Sebbene nato senza la gamba destra, Robles riuscì a
diventare un campione di wrestling della Divisione 1 NCAA,
arrivando a vincere il campionato nazionale contro la scuola che
lo aveva rifiutato.
Continuano intanto sempre più insistenti le voci di divorzio
della ex coppia “Bennifer”: i due, che, secondo People, non si
vedono da tempo, sarebbero pronti ad annunciare la fine del
matrimonio. Lei poi, secondo il gossip del Daily Mail, sarebbe
particolarmente furiosa con lui per essere stata umiliata.
Unstoppable segna il secondo progetto di Amazon con Artists
Equity: Ben e Matt avevano fondato la casa di produzione per
condividere, a differenza dei servizi in streaming e della
maggioranza degli studi, i profitti con gli attori e i tecnici
che ci lavorano dietro le quinte, un po’ come aveva fatto,
all’epoca d’oro di Hollywood, un gruppetto di star come Charlie
Chaplin, Mary Pickford, Douglas Fairbanks e D.W. Griffith dando
vita alla prima United Artists per esercitare controllo diretto
sul loro destino lavorativo.
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