Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaDopo trent’anni in Forza Italia, dopo essere stato uno dei pionieri del partito di Silvio Berlusconi in Sicilia, Gianfranco Miccichè (oggi capogruppo del misto all’Assemblea regionale siciliana) ha deciso di lasciare gli azzurri per entrare nel Mpa dell’ex governatore Raffaele Lombardo. Protagonista della stagione più vincente di Fi in Sicilia (storico il trionfale 61-0 nei seggi alle politiche del 2001). “Oggi, all’interno della coalizione di centrodestra, non si può più neppure parlare di diritti civili. Vietato. Quella di Meloni è una destra che sta rimuovendo i valori del congresso di Fiuggi. Sta facendo repressione. Non mi identifico in un partito che non riesce neanche a discutere dei diritti civili” ha commentato l’ex coordinatore siciliano aggiungendo: “Sono sicuro che Berlusconi avrebbe compreso e incoraggiato questo percorso”. “L’Mpa di Raffaele Lombardo è la scelta più coerente per chi come me si è speso per la Sicilia e per la sua autonomia – continua Miccichè – Un accordo netto in un momento cruciale per il futuro dell’autonomia. Porterò avanti con determinazione la linea del gruppo che fa parte della maggioranza di governo con la speranza di poterne migliorare le proposte. Sono certo che, se il Presidente Berlusconi fosse ancora tra noi – conclude -, avrebbe compreso e incoraggiato questo percorso, vedendolo come una necessità per affrontare le sfide che il nostro territorio deve oggi contrastare”.Addio di pesoSi tratta di un addio di peso per Antonio Tajani. Miccichè infatti è uno dei fondatori di Forza Italia ed è l’autore del famoso 61 a 0 negli uninominali della Sicilia del 2001. L’ex ministro di Berlusconi, oggi deputato regionale va quindi con Raffaele Lombardo. E minaccia di diventare una spina nel fianco per gli azzurri, che in Sicilia hanno ancora il 20 per cento.Loading…Forza Italia: ’Miccichè non ha tessera partito’“Nell’augurare all’onorevole Gianfranco Miccichè una proficua prosecuzione della propria esperienza parlamentare, con riferimento alle notizie apprese dalla stampa circa la sua adesione al gruppo parlamentare del Movimento per le Autonomie, si ritiene opportuno sottolineare che già da tempo l’onorevole Miccichè non fa più parte del Gruppo parlamentare di Forza Italia all’Ars e che ad oggi non risulta abbia rinnovato la propria adesione al partito per l’anno in corso” è il commento di Forza Italia che arriva con una nota della segreteria regionale del partito.Fi e la campagna acquistiLa notizia dell’addio di Miccichè arriva mentre si susseguono i boatos secondo cui Forza Italia starebbe conducendo attivamente un’ampia campagna acquisti in Parlamento. E i parlamentari in procinto di passare con gli azzurri a settembre verrebbero per la prima volta anche dalle file della maggioranza. Dopo l’arrivo del pentastellato Trevisi, due meloniani di Fdi potrebbero passare al gruppo di Fi. Uno di questi sarebbe il deputato trentino Andrea De Bertoldi che oggi ha rassegnato le dimissioni dal gruppo Fdi della Camera.Le dimissioni del deputato Fdi De Bertoldi“Ho rassegnato con effetto immediato le dimissioni dal gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia. Alla ripresa dei lavori farò assieme alla mia famiglia politica le valutazioni per individuare la mia prossima allocazione, che non potrà che essere improntata ai valori della moderazione, e del cattolicesimo liberale. La mia decisione è frutto di un lungo processo di dissenso politico dal partito nata per difendere le ragioni della mia Provincia autonoma dalla volontà di accentramento decisionista del partito. Ho inoltre più volte chiesto chiarezza su alcuni importanti temi, che da cattolico mi stanno a cuore, ma non sempre ho osservato la risposta che speravo. Mi sono spinto ad aprire un dibattito, che però è caduto nel vuoto” ha dichiarato in una nota a de Bertoldi. “L’unica risposta – ha aggiunto – è arrivata dai probiviri, con un’indagine strumentale e senza alcun fondamento, su fatti che ho già avuto modo di chiarire ampiamente. Oggi arrivo a leggere che ci sarebbe un provvedimento di espulsione. La mia libertà politica e professionale mi hanno consentito una scelta netta che non è più rinviabile. Su questa vicenda sono peraltro pronto ad agire in ogni sede opportuna a tutela della mia reputazione e della mia integrità personale e professionale”.
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