L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) ha avviato procedimenti istruttori nei confronti di 6 influencer, tra cui Luca Marani e Big Luca, per aver promosso guadagni facili senza chiarire la natura pubblicitaria dei contenuti. L’azione vuole far luce sulla pubblicità nascosta che inganna i consumatori. Parallelamente, l’Agcm ha emesso avvisi di moral suasion verso altre 4 influencer per analoghe violazioni.
Istruttoria Antitrust per 6 influencer: cosa hanno fatto
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) ha avviato sei procedimenti istruttori nei confronti di influencer accusati di non chiarire la natura pubblicitaria dei loro contenuti (sulla scia della stretta agli influencer). Il contenuto, inoltre, fa riferimento a pratiche di “guadagni facili e veloci”.
Tra i nomi coinvolti ci sono:
Luca Marani
Big Luca
Alessandro Berton
Hamza Mourai
Michele Leka
Davide Caiazzo.
Parallelamente, l’Autorità ha avviato iniziative di moral suasion verso altre 4 altre influencer. Si tratta di:
Ludovica Meral Frasca
Sofia Giaele De Donà
Milena Miconi
Alessandra Ventura.
Queste sono accusate di sponsorizzare brand e strutture turistiche senza dichiarare la finalità commerciale dei loro post.
Perché la pubblicità nascosta è un problema?
La pubblicità nascosta è una pratica ingannevole che può influenzare le decisioni di acquisto dei consumatori senza che questi siano consapevoli della natura commerciale dei contenuti che stanno visualizzando. Il comportamento non solo viola le normative sulla trasparenza pubblicitaria, ma può anche danneggiare la fiducia dei consumatori nei confronti degli influencer e delle piattaforme social.
Secondo l’Agcm (che ha agito in altre occasioni su questa linea, come le accuse rivolte a Chiara Ferragni), è fondamentale che i consumatori siano chiaramente informati quando un contenuto è pubblicitario. L’obiettivo è permette di fare scelte consapevoli e di valutare correttamente il valore e l’affidabilità delle informazioni che ricevono.
Chi sono gli influencer nel mirino dell’Antitrust?
Gli influencer nel mirino dell’Antitrust sono 6. Tra i nomi emergono quelli di Luca Marani, Big Luca, Alessandro Berton e Davide Caiazzo che sono accusati di pubblicare sistematicamente contenuti sui social media e sui loro siti internet, promuovendo metodi per ottenere guadagni facili e sicuri. Secondo l’Autorità, i contenuti non chiariscono la natura pubblicitaria e non forniscono informazioni rilevanti come il costo dei beni o servizi offerti, l’identità e il recapito della società. Inoltre, la loro popolarità potrebbe essere falsata dalla presenza di follower non autentici e da testimonianze non verificabili.
Hamza Mourai e Michele Leka sono invece accusati di pubblicizzare metodi per ottenere guadagni tramite investimenti in criptovalute, senza menzionare i rischi connessi. Anche in questo caso, i contenuti non indicano chiaramente la natura promozionale e mancano di informazioni rilevanti per i consumatori.
Infine Ludovica Meral Frasca, Sofia Giaele De Donà, Milena Miconi e Alessandra Ventura sono oggetto di moral suasion (che in italiano si può tradurre con poca vicinanza al termine originale con “persuasione morale”) da parte dell’Agcm per pubblicare contenuti su Instagram che mettono in evidenza brand, hotel e altre strutture turistiche senza dichiarare la natura commerciale dei loro post. Anche in questo caso, la loro popolarità potrebbe essere artificialmente gonfiata da follower non autentici.